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miércoles, 11 de diciembre de 2013

Petrolio, un segnale di trading short sull'area $98,50

Analisi giornaliera del mercato Forex, Petrolio grafico giornaliero
Petrolio: il prezzo di questa materia prima, dopo aver toccato a fine novembre il minimo relativo in zona $92, ha ripreso un movimento bullish che ha spinto la quotazione nell'importante area di resistenza $98,50/99. Questo movimento ascendente potrebbe anche essere inquadrato, osservando il grafico settimanale, come una fase di correzione del precedente trend ribassista di medio periodo, sotto forma di una flag di continuazione ribassista, per giunta in prossimità del 38% del ritracciamento di Fibonacci. Quest'area di resistenza è sia statica (testata più volte in passato) ma anche dinamica (la media mobile 21 sta giungendo dall'alto, nel time frame weekly, come livello di resistenza!) e per questo risulta molto interessante al fine di considerare dei chiari segnali di price action short col fine di aprire una posizione in vendita di Petrolio, con target primo sul supporto intermedio $96 e poi in zona $92.
Se, al contrario, dovessimo assistere ad una rottura rialzista del livello chiave $99 la strategia sarebbe quella di attendere un pullback con segnale di trading long per cercare un movimento di ritorno sulla seguente resistenza in zona $102.



Finestra macroeconomica
La notizia principale del calendario economico di oggi arriverà quasi a fine seduta con il meeting di politica monetaria della banca centrale neozelandese; secondo gli analisti non dovrebbe esserci alcun cambio nei tassi da parte del governatore Graham Wheeler. Nella mattinata abbiamo ricevuto anche il dato sull'inflazione tedesca, stabile allo 0,2% come da attese.
Il mercato azionario ha avuto, dopo un inizio contrastato, un movimento ribassista che riporta le quotazioni sotto i valori di ieri.
Il Forex ci mostra un recupero del dollaro, forza per l’euro e debolezza per petrolio e metalli preziosi.
Domani riceveremo dall'Australia i dati sul mercato del lavoro; dall'Europa il dato sulla produzione industriale ed il report mensile della Bce; dalla Svizzera il meeting di politica monetaria con la decisione tassi (nessuna variazione prevista); dagli Stati Uniti le vendite al dettaglio e le richieste di sussidi alla disoccupazione.


Maurizio Orsini

www.mauriforex.com

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